La guerra non ferma le aste

Nonostante la drammatica situazione, in questo inizio 2022 le aste hanno segnato importanti risultati, correlati dalla fiducia del mercato e supportati da giovani collezionisti. L’arte è considerata un bene rifugio, come confermano le aste che si sono appena concluse di Christie’s e Sotheby’s, le più redditizie per quanto riguarda la loro sede londinese, incassando rispettivamente 249 e 221 milioni di sterline. Nell’asta di Christie’s “20th/21st Century”, tra i top lot “The Foxes” di Franz Marc  e  “Triptych del 1986-7 di Francis Bacon. Accanto a questi record, David Hockney  seguito da Lucian Freud cui “Girl with Closed Eyes” ha 13 milioni più premio. Al solito, l’arte italiana ha svettato sia nelle aste serali che nella successiva diurna, con Schifano, Fontana e Boetti.

Un trend positivo mantenuto anche nell’asta di Christie’s “Impressionist and Modern Art” che ci ha visto coinvolti, in prima persona, presentando una serie di lotti per una nostra cliente tra cui un grande pastello di Paul Klee del 1937. Un’asta che ha visto complessivamente tutti i lotti venduti, in un range compreso tra le 15 e le 200 mila sterline, escluso un olio di Chagall venduto per quasi 2 milioni. Eravamo presenti anche per l’asta di Sotheby’s, in cui quasi un terzo del ricavo si deve al capolavoro dell’artista surrealista di René Magritte, una delle 17 versioni del dipinto “L’empire des lumieres”, una grande tela del 1961, per lungo tempo esposto, grazie al prestito dei proprietari, al “Museo di Magritte” di Bruxelles. Il dipinto, acquistato da un collezionista asiatico, ha raggiunto la cifra record di 59,4 milioni di sterline, costituendo un nuovo primato sia per l’artista che per l’arte surrealista, superando di ben tre volte il record precedente. Segue la grande tela “Ninfee” di Monet che raggiunge i 20 milioni di sterline, mentre, rimanendo fra gli Impressionisti, il delicato “Buste de femme, de profil” di Renoir passa di mano a 5 milioni di sterline e “A pair of Lovers” di Van Gogh viene venduto a 8,5 milioni.

Nella sezione dedicata all’arte contemporanea, che ha totalizzato 30 milioni di sterline, di cui 7,2 milioni si devono a due lavori di Banksy, serpeggia lo spettro della speculazione fra i lotti dei giovanissimi artisti: spicca Shara Hughes che decuplica le stime e supera i 2 milioni, Flora Yukhnovich che vende la suo opera neo settecentesca per 2, 7 milioni di sterline e la debuttante Rachel Jones con il dipinto del 2020 “A Slow Teething” raggiunge 617mila sterline. Anche le temute ripercussioni sul mercato dell’arte, che potevano derivare dall’impatto delle sanzioni su possibili acquirenti russi, non si sono verificate grazie al fortissimo collezionismo asiatico, che ormai domina il mercato.