Autunno londinese: tra aste da record, consulenze per i nostri clienti e uno sguardo a Frieze London

Dopo i risultati positivi della stagione autunnale con le aste internazionali di Hong Kong, che hanno visto protagoniste Christie’s, Phillips e Sotheby’s, con i top lot di Picasso e di Yoshitomo Nara, il panorama del mercato dell’arte si prepara a una serie di appuntamenti di rilievo.

Ottobre e novembre si preannunciano intensi, con vendite di importanti collezioni che animeranno le grandi capitali dell’arte: Londra, Parigi e New York. A ottobre la capitale britannica torna al centro della scena, pronta a scandire i suoi rituali tra padiglioni fieristici e sale d’asta. Proprio a Londra, dove eravamo presenti per conto di alcuni collezionisti, abbiamo avuto l’opportunità di esaminare da vicino i lotti selezionati da Christie’s, alcuni dei quali provenienti dalla collezione di Ole Faarup, imprenditore danese e fine conoscitore dell’arte contemporanea.

A guidare il catalogo dell’asta “20th/21st Century: London Evening Sale”, Lucian Freud, presente con un Self-portrait carico di tensione psicologica, stimato tra 8 e 12 milioni di sterline. Un’opera potente, ma anche ampiamente attesa e che sembra confermare la volontà della casa d’aste di puntare su valori stabili più che su scoperte sorprendenti. Seguono due significativi dipinti di Peter Doig: Country Rock (1998-99), imponente tela di oltre tre metri, con una stima minima di 7 milioni di sterline, e Ski Jacket (1994), valutato tra i 6 e gli 8 milioni e per la prima volta proposto in asta. Il dipinto di una figura infantile tipicamente ambivalente firmata Yoshitomo Nara, stimata tra gli 6.5 e gli 8.5 milioni di sterline, completa un trittico di nomi ormai ben inseriti nella narrazione del mercato globale, solidi e riconoscibili. Tra i pezzi di spicco anche un Untitled di Jean-Michel Basquiat del 1982, stimato tra 300.000 e 500.000 sterline, e Blossom (1997) di Chris Ofili, con una stima iniziale di 1 milione. Il ricavato dell’asta sarà interamente destinato alla Ole Faarup Art Foundation, impegnata nella promozione delle nuove generazioni artistiche provenienti dalla Danimarca e dalla Groenlandia. Dopo la vendita record da Sotheby’s della collezione surrealista di Pauline Karpidas, la più preziosa e la più costosa collezione a tema del Regno Unito, la cui vendita ha raggiunto un totale di oltre 70 milioni di sterline, la casa d’aste londinese costruisce la sua serata intorno alla figura di Francis Bacon.

Due i lavori in catalogo: Portrait of a Dwarf, dal formato insolito e dalla composizione quasi claustrofobica, stimato fra i 6 e i 9 milioni, e Study for Self-Portrait, dove il volto si dissolve in una foschia inquieta, valutato fra i 5 e i 7 milioni di sterline. La scelta delle case d’asta riflette scelte ponderate che si affidano a icone riconoscibili, per un pubblico che chiede conferme più che provocazioni. In questo panorama di nomi consolidati, Jean-Michel Basquiat continua a dominare la scena come un classico moderno: presenza fissa, quasi rituale. Due le opere in asta: Untitled (The Arm) valutato tra i 4.5 e i 6.5 milioni di sterline, affidata a Sotheby’s, e Untitled (Pestus) stimata tra i 2 e i 3 milioni di sterline, che guida invece la proposta della “Modern & Contemporary Art Evening Sale” di Phillips, in programma il 16 e il 18 ottobre. Tra i lotti più attesi spicca anche il Ritratto di Giorgio Armani, recentemente scomparso, realizzato da Andy Warhol nel 1981 e stimato tra 600.000 e 800.000 sterline.

Accanto alle aste, si apre oggi l’edizione di Frieze London, in programma fino al 19 ottobre nell’abituale cornice di Regent’s Park, dove si può visitare anche il percorso all’aperto Frieze Sculpture. Come ogni anno, la fiera, fulcro della art week, si accompagna a una costellazione di eventi satellite che spaziano dall’arte antica al contemporaneo. Con oltre 160 gallerie provenienti da più di 40 Paesi, la fiera, divisa in quattro sezioni, pone l’accento in “Echoes in the Present”, sull’arte africana e brasiliana. Nelle stesse giornate, Frieze Masters – affidata per la prima volta alla curatela di Emanuela Tarizzo – accoglie oltre 120 gallerie provenienti da 26 Paesi, molte delle quali specializzate in Old Masters e nelle arti decorative, a testimonianza di un dialogo sempre più vivo tra passato e presente. Accanto alle fiere più istituzionalizzate, dal 16 al 19 ottobre torna a Somerset House, 1-54, un’esposizione interamente dedicata all’arte contemporanea africana e alla sua diaspora, con 50 gallerie e 160 artisti affermati ed emergenti.