8 ottobre – 5 novembre 2015
New York, Istituto Italiano di Cultura

In collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di New York
Sponsor: EATALY, Luxury Living, IMA, IGT, IFIM, Natural Spring Water Santa Lucia

Con la mostra “La luce del sud Italia” prosegue e si arricchisce il progetto di presentazione al pubblico americano delle opere dei maestri della pittura italiana dell’Ottocento che Bertoli in collaborazione con l’Istituto di Cultura ha intrapreso nel 2014 con la mostra dedicata ai pittori Macchiaioli. L’esposizione è finalizzata alla conoscenza di un periodo storico artistico assai rilevante che ha visto protagonisti i pittori della Scuola napoletana, un termine che fa riferimento a diverse correnti artistiche, a cui diedero vita molti autori appartenenti a diverse regioni dell’Italia del Sud. La mutevole luce del Mediterraneo permea e impregna le tele di questi pittori, in opere che ci restituiscono l’immagine vivida di luoghi di impareggiabile bellezza. Un paesaggio e una luce che avevano lasciato una fascinazione non meno profonda su poeti, scrittori e filosofi, che dal diciottesimo secolo sino a tutto il Novecento, avevano compiuto il loro viaggio di formazione, il “viaggio in Italia”;“…le cose da me vedute hanno lasciato un’impressione incancellabile…” così scriveva affascinato a proposito del paesaggio intorno a Napoli anche Goethe nel suo celebre “Viaggio in Italia”, testo pubblicato fra il 1816 e 1817. In fondo nasce un mito, un’immagine di un’Italia meridionale esotica e intrisa di cultura, che diventa uno stereotipo nell’immaginario collettivo, che si accentua durante la stagione romantica, quello della “terra, dove fioriscono i limoni” oggetto di un lungo, tenace e nostalgico sogno, di cui forse possiamo cogliere gli echi ancora oggi. La centralità del paesaggio mediterraneo e della luce costituiscono i soggetti studiati attraverso l’attenta osservazione del vero, della natura intesa come forza vitale e creatrice, indagata negli aspetti mutevoli del volgere delle ore della giornata, attraverso lo scorrere delle stagioni, oppure nell’intimità di uno spazio chiuso, ma illuminato da un fascio di luce che sfiora le persone e le cose. Una luce a lungo studiata anche da Filippo Palizzi nell’opera, immagine della mostra, “Scavi a Pompei” del 1870, in cui i magnifici affreschi pompeiani di una villa romana tornano alla luce. Accanto viene esposto Gabriele Smargiassi, con l’opera “Veduta di Napoli”, una marina densa di atmosfera e Consalvo Carelli di cui si espongono i dipinti “Sorrento” e “Veduta di Napoli”, due vedute realizzate con una tavolozza cromatica straordinaria. La mostra si sviluppa quindi tra i temi prediletti, le marine, con diverse gradazioni di azzurri, sapientemente percepite nelle modulazioni atmosferiche costituiscono infatti uno dei soggetti centrali intorno a cui ruotano buona parte delle opere esposte in mostra. Tra i dipinti più significativi per l’intensità del cromatismo e lo studio luministico si possono citare tra gli altri la “Veduta della costiera napoletana” di Giuseppe Laezza e “Marina” di Rubens Santoro. La Sicilia è degnamente rappresentata dai pittori Antonino Leto e Francesco Lojacono: del primo viene esposto il dipinto dai toni drammatici “Il richiamo” del 1882, mentre del secondo le due vedute “Marina” e “Golfo di Palermo”, in perfetto equilibrio fra la visione lucidamente realistica e il sentimento lirico della natura. A seguire opere di Giuseppe De Nittis, di Francesco Paolo Michetti e l’opera unica “Uno Sposalizio in Basilicata” del 1877 di Giacomo Di Chirico, capolavoro assoluto dell’artista che, con una definizione quasi lenticolare, raffigura un matrimonio celebrato in un piccolo paese, secondo un realismo folcloristico. Il percorso espositivo, che abbraccia quasi un secolo, si chiude con le opere di grandi personalità artistiche quali Ragione e Mancini che animarono il periodo finale dell’Ottocento e i primi del Novecento e che sempre nel solco della pittura figurativa, spogliarono completamente i loro dipinti dalle ultime reminiscenze ottocentesche per aprirsi alle istanze pittoriche del nuovo secolo e all’Europa.

Filippo Palizzi
(Vasto, 1818 – Napoli, 1899)

Scavi di Pompei (1870)

Olio su tela, cm. 118 x 85
Firmato e datato in basso a sinistra

Filippo Palizzi - Scavi di pompei

Antonino Leto
(Monreale, 1844 – Capri, 1913)

Il richiamo (1882)

Olio su tela, cm. 60 x 110
Firmato e datato in basso a sinistra

Giacomo Di Chirico
(Venosa, 1844 – Capodichino, 1883)

Uno sposalizio in Basilicata (1877)

Olio su tela, cm. 100 x 140
Firmato e datato in basso a sinistra

Gabriele Smargiassi
(Vasto, 1798 – Napoli, 1882)

Veduta di Napoli (1857)

Olio su tela, cm. 50 x 74,5
Firmato e datato in basso a destra