23 giugno – 23 settembre 2007
Pescara, Museo Villa Urania

Mostra realizzata in collaborazione con la Fondazione R. Paparella Treccia e M. Delvet e con il patrocinio della Provincia di Pescara e dell’Assessorato alla Cultura di Pescara
Saggio introduttivo di Domenico Di Giacomo

La mostra intende dare, attraverso l’esposizione di diverse ed importanti opere dei più noti artisti abruzzesi, uno spaccato sulla cultura figurativa della provincia del Regno borbonico che, nel corso del XIX secolo, si caratterizzò per i vivi fermenti culturali, artistici e filosofici. Come ricorda Domenico Di Giacomo, nell’introduzione al catalogo, esiste un binomio inscindibile nella cultura figurativa dell’Ottocento tra Napoli e l’Abruzzo, tanto è vero che i più conosciuti pittori abruzzesi,tra cui i fratelli Palizzi, hanno saputo ricoprire un ruolo d’avanguardia nel campo delle arti figurative partenopee del proprio tempo, apportandovi un contributo originale.
I Palizzi si formarono al Reale Istituto di Belle Arti di Napoli e, pur partendo, infatti, dalla comune esperienza del naturalismo, i quattro fratelli pittori, tra cui i più famosi Giuseppe e Filippo, assunsero nell’ambito di questa tendenza posizioni differenti e precisamente individuabili. La natura è raffigurata dal vero nelle variazioni luminose, con uno studio particolare sulla luce nelle diverse ore del giorno, mentre negli scenari naturalistici, i soggetti rappresentati non sono figure convenzionali, ma sono figure vere, palpitanti di vita, che diventano il perno della composizione; le vedute si animano di animali e di umili pastori e di contadini colti nel loro agire quotidiano. Una visione che si scontrava totalmente con quella di un altro famoso pittore abruzzese, Gabriele Smargiassi, titolare allora della cattedra di Paesaggio dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, di cui si espongono diverse marine, splendide e delicate opere posillipiste di respiro europeo. Accanto a questi, la mostra espone diverse opere, di Basilio Cascella, Pasquale Celommi, Teofilo Patini e diversi dipinti e numerosi disegni, di Francesco Paolo Michetti, una delle maggiori personalità artistiche abruzzesi della seconda metà dell’Ottocento, cantore dell’Abruzzo rurale, con la sua natura incontaminata e le sue antiche tradizioni religiose, in cui l’influenza impressionista si mescola ad una veloce e corposa pennellata ricca di colore.

Gabriele Smargiassi
(Vasto, 1798 – Napoli, 1882)

Golfo di Napoli (1857)

Olio su tela, cm. 50 x 74,5
Firmato e datato in basso a destra

Gabriele Smargiassi - Golfo di Napoli
Filippo Palizzi - Interno rustico con contadinella

Filippo Palizzi
(Vasto, 1818 – Napoli, 1899)

Interno rustico con contadine (1860)

Olio su tela, cm. 45 x 62
Firmato e datato in basso a destra

Giuseppe Palizzi
(Lanciano, 1812 – Parigi, 1888)

Capre in una vigna

Olio su tela, cm. 113 x 188
Firmato e datato in basso a destra
Esposizioni: Esposizione Universale di Parigi, 1855

Giuseppe Palizzi - Capre in una vigna
Francesco Paolo Michetti - Innamorato timido

Francesco Paolo Michetti
(Tocco Casauria, 1851- Francavilla al Mare, 1929)

L’innamorato timido

Olio su tavola, cm. 55,4 x 38,5
Firmato in basso a destra