7-17 giugno 2018
Modena, Festival della Fiaba

Ho iniziato a dipingere per riempire di colore il vuoto delle notti in bianco che all’improvviso mi sono ritrovato a vivere ed è così che la mia vita si è ricolorata di felicità

Paolo Franzoso

Poliedrico spettatore attivo, curioso della più fresca attualità, l’artista osa riscrivere e rivoluzionare le regole delle tecniche artistiche attraverso sperimentazioni innovative, spingendosi più a fondo che mai nella creazione anticonvenzionale di materiali inusuali e l’assemblage mozzafiato di stili e visioni… La scrittura, che senza posa culmina nei suoi pensieri e nelle sue visioni caleidoscopiche, gioca un ruolo cardine nella pratica artistica di Paolo. Le tele “franzosiane” riportano spesso e volentieri giochi di parole scritti manualmente, motti e citazioni poetiche piene di significato, slogan e ritagli di giornali che racchiudono espliciti riferimenti al mondo attuale. L’approccio autodidatta e l’eclettismo mentale costituiscono non un futile accessorio, ma un’ancora di salvezza, un pilone cardine che sostiene l’artista nel tracciare faticosamente strade ancora non battute. Senza mai essere schiavo del clichè adotta il citazionismo, l’accoppiamento onirico e fiabesco di oggetti semplici e immagini fantastiche, il montaggio di strati di collage e materiale cromatico; questi sono gli elementi caratteristici che costituiscono il cuore pulsante e la forza trainante della sua originale ed “irripetibile” tecnica artistica… Dunque per primo è il Caos il concetto cardine della mostra “Ubriaco di felicità” «un disordine meraviglioso che racconta la vita» dichiara Franzoso. Alle visioni utopiche ultraterrene, animate da entità divine mitologiche michelangiolesche, da personaggi moderni dal fantastico stile Pop, si alternano sgargianti atmosfere circensi e bohémien, in cui aleggiano cilindri, frack, clown, acrobati e giocolieri. Alle vedute a volo d’uccello, alle scene teatrali di borghi e città, si affianca il dinamismo romantico e silenzioso di magici paesaggi marini che, amalgamandosi con i profumi ed i colori delle stagioni, ritraggono, per usare le parole dell’artista: «un attimo infinito di tempo» invitando lo spettatore ad una pausa riflessiva necessaria ad evocare un senso di quiete e di felicità.

Eugenia Battisti

Ubriaco di felicità (2018)

pigmenti di colore miscelati con paraloid e intonaco, olio, carta, cm 71 x 48

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Universal (2014)

Tecnica mista su cartoncino, collage, acrilico, cm 116 x 185

Il mio caos riordinato (2011 – 2018)

Tecnica mista su cartoncino, collage, acrilico, cm 120 x 114

Ti aspetto (2017)

Tecnica mista su cartoncino, collage, acrilico, cm 98 x 80 

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